mostra d'arte angelo carrozzini e ninOOriolo. pisticci 14/19 agosto 08

Originale mostra d’arte a Pisticci:

 Pittura metafisica e fotografia digitale

 

 

Aperta dal 14 al 19 Agosto 2008, patrocinata dal comune di Pisticci, organizzata dalla FIDAPA di Marconia, nella Sala Panetta, al rione Osannale, originale mostra di pittura metafisica di Angelo Carrozzini di Scanzano J.co e fotografia digitale di Nino Oriolo di Nova Siri. Inaugurata dalla FIDAPA di Marconia, presente il Sindaco di Pisticci, Ing. Michele Leone, sono intervenute: la giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno Maria Ida Settembrini, la Presidente FIDAPA Giuseppina Lo Massaro, la Vice Pinuccia Sassone e la poetessa Maria Pia Famiglietti. Numerosi i visitatori, unanimi i consensi, notevoli gli apprezzamenti da parte della gente e dello stesso Sindaco.

 

In Nino Oriolo, pittore, grafico, scenografo, la fotografia diviene arte, la sua pittura appartiene al linguaggio logico-matematico, interessante per l’originalità tra l’irreale ed il fantastico. Dimensioni sconosciute, amorfe, fanno della fotografia digitale targata Oriolo un’arte singolare. Dal rosso peperone di una distesa assolata al verde mare delle acque cristalline del mar Ionio, raccolte in forme trasfigurate, al giallo macaonico della macchia mediterranea, ovunque si respira aria di casa nostra.

Tutte le opere criptate dietro codici inaccessibili e uno strano gioco di combinazioni, complice il dato reale flessibile e adattabile agli slanci della tecnologia, fanno della “digital art” un’arte bizzarra capace di deformare la realtà senza mai tradire l’obiettivo.

 

Angelo Carrozzini, originario di Veglie (LE), residente a Scanzano J.co, dopo il travaglio dello sradicamento della terra natia e dell’emigrazione, si è fermato in Basilicata, affascinato dai luoghi, dalla luce, dal mare, dalla semplicità della gente.

Trentennale la sua attività artistica. È l’unico pittore lucano che ha partecipato alla rassegna d’arte figurativa – Itiner Arte Galatina- con quaranta artisti naz. e internaz., inaugurata da Vittorio Sgarbi che ha apprezzato di Carrozzini la ricerca artistica e la trascendenza, la padronanza della tecnica e l’uso dei colori.

In tempi di crisi dell’arte, i suoi dipinti sono espressione di smarrimento e solitudine, ripiegamento in sé, introspezione del proprio io, rifugio nel trascendente, nell’onirico e immaginario, per il recupero di valori dell’amore e dello spirito.

Emblematiche e affascinanti risultano le figure degli Angeli che Carrozzini ritiene essere fra noi, ci sostengono e ci ispirano: rappresentano una mediazione tra noi e l’Infinito.

In una delle ultime tele “l’Angelo caduto”, affascinante l’identificazione dell’Angelo col gabbiano, che al contrario degli umani può spaziare nel cielo e volare oltre la materialità del mondo.

 

Maria Pia Famiglietti