autoritratto.jpg (232557 byte)  NINO ORIOLO            home page

Pittore, grafico, fotografo. Nato a Matera, ha frequentato l’Accademia Delle Belle Arti di Bari diplomandosi in Scenografia.Si  occupa di fotografia,grafica, pittura. Dalle matite, inchiostri e pastelli è passato  ai pennelli, per approdare di recente al computer. I lavori sulla tela hanno lasciato posto a matrici digitali; le elaborazioni dei fotogrammi  producono nuove immagini suggestive attraverso il ribaltamento, le duplicazioni e le alterazioni cromatiche che "sconfinano" in nuove realtà....

Ha insegnato Disegno e Storia Dell’Arte presso l’ist. Psicopedagogico/Linguistico “E. da Rotterdam” Di Sesto. S. Giovanni (MI), ist.psicopedag."Virgilio" di Milano, e altre scuole di Milano e Provincia per molti anni. Ritrasferitosi di nuovo nella propria terra ha insegnato presso il liceo sc.st."E.Fermi" di Policoro.

Attualmente insegna in varie scuole della provincia di Matera, Indirizzi: Milano via M.P. Negrotto 16.  20157.Nova Siri Marina Viale della Libertà 74, 75020 (MT).Tel. 333 5384449  / 0835 877250.E-mail: nino_oriolo@libero.it /

Ha esposto le sue opere, tra le più significative:< Palazzo del Podestà di Castell’Arquato (PC).> <Europ Art Group, Lido Degli Estensi (FE).>< Castello Medievale di Roseto Capo Spulico (CS). <Castello Medievale di Oriolo (CS).><Etno Museo di San Costantino Albanese (PZ).><Palazzo Dogana di Foggia.><Prima Biennale Internazionale di Malta.><Parco Letterario “Isabella Morra” Valsinni (MT).> Ha fatto parte dell’Europ Art Group (spazio arte internazionale). ha partecipato alla rassegna d'arte contemp.:Richiami di Terra 2003: "percorsi d'acqua" a Nova Siri (MT)

Il presente sito è stato realizzato  dallo stesso artista

 CENNI CRITICI

 Nino Oriolo, dice di noi dell’extraspazialità e  dell’extra-temporalità   attraverso la  scomposizione Della  luce e le  sue rifrangenze   che  creano la  profondità  temporale. Ingigantendo l’infinitamente piccolo ci proietta in una dimensione atemporale. A noi non resta   che  guardare le  opere di  Nino Oriolo e stupirci di  fronte a questa visione, tanto  più  che il  nostro  occhio sembra già conoscere quanto egli ci mostra per averlo percepito in altro tempo della storia dell’uomo.

                                                                                                                                       Mario Marconato

 

 La ricerca pittorica Di Nino Oriolo  affonda le radici in quel rigore  strutturale che è  proprio  del Linguaggio logico- matematico. Tessera d opo tessera egli riesce tuttavia a superare i canoni della pittura  formalizzata, ottenendo   Un’atmosfera d’insieme che trascende la realtà. Si colloca così in regioni  in  cui  le  emozioni si caricano di  significato a   volte  inquietante;  regioni dove lo  spazio immobile si   dissolve nei colori di una immagine  metafisica.Ne scaturisce una pittura sospesa,densa di misteri e seducente armonia.

                                                                                                                                       Giulio Orioli

 

La pittura di  Nino Oriolo appartiene al  linguaggio logico matematico. Interessante per impegno e originalità. Nino Oriolo nelle sue tele diffonde lo spazio immobile nei colori di immagini metafisiche intese a rendere il senso del mistero, percepito nel reale, valendosi di elementi desunti dal repertorio dell’irreale e del fantastico. Tra le opere di Nino Oriolo:< Sogno d’un Tempo>, < Orizzonte degli eventi>, < Terra dell’oltre>, dove l’extraspazialità proietta la fantasia verso dimensioni misteriose e atemporali.

                                                                                                                Da: “La Nuova Ferrara”

 

Da matite, inchiostri e pastelli è passato ai pennelli, per approdare di recente al computer. i paesaggi della mente, le ambientazioni surreali, le proiezioni metafisiche, le sequenze retinatesu tele e cartoncini hanno lasciato posto ad uno sperimentalismo di matrice digitale. Lo spazio e il tempo, prima dilatati in una dimensione psichica e proiettati con rigore "logico-matematico", (secondo la definizione di Giulio Orioli), hanno perso la tensione dell'inquietitudine interiore, a favore di quella più intrigante orientata sulla curiosità e sull'armonia. Sui fotogrammi ripresi - interi cicli sono dedicati al paesaggio, al territorio, alla terra -  Nino Oriolo interviene producendo riflessioni, ribaltamenti, duplicazioni, alterazioni cromatiche che "snaturano" temi e soggetti. Ne risultano clonazioni, parziali o integrali, che generano forme, disegni, nuovi tracciati (sono sempre la luce, le ombre e la "pelle" della materia a influenzare i giochi fantastico-geometrici). E sull'esito o le suggestioni di queste nuove visioni, sulle restituzioni di stampanti e plotter laser, si sbizzarrisce il fervido immaginario del fotografo-pittore. I nomi e i riferimenti alludono a dimensioni, codici, "archivi della memoria" a metà strada tra il virtuale, lo scientifico, il geometrico e l filosofico. L'espolrazione della realtà e l'intervento umano -  consumato l'effetto di "straniamento" -   rimangono però imbrigliate nella simmetria della replicabilità.

                                                                                                             Piero Ragone

Il trionfo della luce nei quadri di Nino Oriolo.Alla poesia geometrica, nella sue opere, Nino Oriolo aggiunge  l’infiorescenza di  globi semoventi e l’esplosione finale della luce. I piani  sovrapposti, le sfaccettature delle superfici e la prospettiva sghemba  danno l’impressione di perdersi nei meandri dell’animo umano. Un’arcana apertura, in questo singolare labirinto, è la chiave d’accesso ad una luminosa  linea di fuga è il filo d’Arianna, che conduce alla liberazione  interiore  tramite la   catarsi artistica.   Nino Oriolo   coglie  l’essenza    immateriale  delle cose,  servendosi    dell’ordinamento geometrico , da cui   è retto il mondo. Questa  sua piccola sensazione, che risale a Cezanne ed a Leger, produce un’atmosfera quasi mistica, in  un ambiente puro e rarefatto.Nino Oriolo interrompe la superficie piatta o ricurva  con forme cilindriche, in masse plastiche, su  strutture  lineari, eseguite con precisione e fluidità. Se ne deduce un profondo amore per il vero ed Una appassionata scoperta dei valori dello spirito, in cui trovare la memoria duratura della vita, in sintesi con l’attualità effimera e passeggera. Ogni   visione  di Nino Oriolo è carica di memoria, pregna   di  solitudine  e vibrante  d’amore,  cosicchè    la   rappresentazione   risulta  intessuta  di   un  sottilegioco  visivo  e psicologico di verità e rimembranze. Un coro angelico si leva dal caleidoscopio cromatico delle sue composizioni  piramidali, il  cui  epicentro  è  inevitabilmente   una  luce   ultraterrena  e  vibrante  di sensazioni psichiche. Un profumo d’incenso ed un canto sovrumano  avvolgono  le   sue  cattedrali geometriche. Lontana  è la freddezza delle lumeggiature, sconfitto è il severo razionalismo cubista nell’armonia del colore, nella perfezione del disegno e nel trionfo della luce. Le tondeggianti protuberanze si bilanciano nell’equilibrio instabile del globo terrestre, minacciatodall’inquinamento di terra, cielo e mare; ma alla fine la luce penetra le tenebre, abbatte le muraglie e sconfigge le ombre vaganti del male occulto. L’Arte supera ogni ostacolo, ogni confine, ogniRemora, per vincere ora e per sempre

                                                                                                          Gianni Latronico

 

Nino Oriolo è grafico, pittore, fotografo in digital art, e dopo aver usato matite, inchiostri, pastelli, pennelli, è approdato al computer, sul quale l’uso delle matrici digitali gli consentono di elaborare splendidi fotogrammi ripresi producendo riflessioni, ribaltamenti, duplicazioni, alterazioni cromatiche che stravolgono la realtà,  metafisicizzandola. Il suo modo di scomporre la luce lo porta ad ottenere rifrangenze che creano spazi siderali, astralità, profondità temporali oltre ogni confine. In questa mostra è presente con delle immagini assolutamente magmatiche: una linea d’orizzonte, tagliata dal nero e dall’azzurro e due cani che lenti inseguono un spazio infinito davanti a sé. .

                                                                                                                                                                                                            Maurizio Nocera

 

Che meravigliosi orizzonti, quanta solarità, quanta pace interiore infondono le opere di Nino ORIOLO! Immanente, all’orizzonte ma presente ed inquietante, sempre una coppia: di cani, di alberi, di umani. Diego ed Isabella sostanziati in ogni forma di vita. Un monito perché quegli amanti non furono e non sono un’eccezione, perché la discriminazione è latente, perché l’arte dell’esclusione è tuttora professata ampiamente, perché non debba ripetersi l’inutile sacrificio di due vite, a qualunque livello biologico. Oriolo sembra attento al dosaggio dei colori ed alle simmetrie: attenzione però, è solo un sistema per penetrare a fondo nella coscienza umana, passando attraverso le finestre dell’anima: gli occhi. Colori splendidi, da alba del mondo, dal sapore ancestrale che consentono ad ognuno di sentirsi coinvolto e parte di un tutto

                                                                                                                                                                                                           Arturo Tuzzi

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